Stabilizzazione precari del Covid, è arrivato l’ok dal Cdm
Accolte le richieste degli enti aziendali e degli ordini professionali, riunitosi la scorsa settimana per concertare le richieste da fare al governo. L’obiettivo, da ieri accolto, è la stabilizzazione dei professionisti sanitari impegnati in prima linea durante la pandemia e il rafforzamento delle dotazioni organiche delle Aziende sanitarie che negli ultimi 18 mesi hanno potuto contare sul contributo straordinario di oltre 83mila nuovi operatori.
“Molto soddisfatto che il governo abbia inserito nella legge di bilancio la misura proposta da Fiaso che consente agli enti del Servizio Sanitario Nazionale di stabilizzare questi professionisti“. Soddisfazione nelle parole del presidente di Fiaso Giovanni Migliore secondo cui sono 53 mila i medici, infermieri e altri operatori sanitari assunti a tempo determinato durante l’emergenza Covid e che in futuro potranno essere stabilizzati con la manovra.
Continua il presidente: “Ringrazio il consiglio dei ministri e particolarmente il ministro della salute Roberto Speranza per la sensibilità dimostrata. Il ministro ha riconosciuto il valore del servizio prestato dai professionisti assunti in quel periodo per superare la parte più difficile della crisi sanitaria determinata dalla pandemia da Covid, ma soprattutto perché dopo anni di sottofinanziamento e di blocco del turn over, durante i quali le nostre aziende sono tuttavia riuscite a garantire la tenuta del sistema, mettendo in campo una straordinaria innovazione organizzativa, si torna finalmente a investire partendo dal personale, che è la nostra risorsa più preziosa“.
La manovra, come lo stesso Draghi ha annunciato, prevede un incremento del Fondo Sanitario Nazionale di due miliardi di euro, investimenti che “ci consentono di poter guardare con rinnovato ottimismo ad una nuova stagione per la sanità pubblica“.
L’ infermiere di famiglia e di comunità
In queste pagine l’attenzione si concentra su storie che riuniscono, senza soluzione di continuità, bambini, adulti, anziani e le loro comunità.
Storie dove le competenze e le capacità tecniche storiche dell’infermiere sorreggono quelle innovative in cui le relazioni intense dei protagonisti mettono in moto la creatività e la capacità di attivare risorse, anche eterodosse, per sviluppare interventi partecipati di prevenzione e percorsi assistenziali condivisi e personalizzati.
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