Le diagnosi di malattie croniche sono in continuo aumento. Paradossalmente ciò dipende anche dai progressi fatti in campo medico; questo perché con l’avvento di nuove tecniche chirurgiche e l’introduzione di nuovi farmaci si è riusciti a cronicizzare condizioni che in passato avrebbero avuto esiti fatali.
L’aumento delle diagnosi è legato anche all’aumento della speranza di vita: si vive più a lungo, ma nel contempo cresce anche l’incidenza di malattie croniche tipiche dell’età avanzata.
Detto ciò, condizioni gravi come malattie cardiovascolari, sclerosi multipla, SLA, tumori, gravi malattie reumatiche hanno un impatto non solo sul fisico, ma anche sulla sfera psicologica ed emotiva dei pazienti.
La diagnosi di una patologia cronica, infatti, comporta spesso un cambiamento radicale del proprio stile di vita, cambiamento accompagnato da ansia, depressione o isolamento sociale.
In questo difficile contesto, il supporto psicologico assume un ruolo centrale, ponendosi l’obiettivo di migliorare la qualità della vita del paziente e favorire il suo adattamento alla nuova condizione.
Spesso, l’intervento psicologico nelle malattie croniche non si limita al sostegno del paziente, ma coinvolge anche familiari e caregiver, solitamente alle prese con difficoltà emotive e pratiche. Non sorprende, quindi, che molte persone si chiedano come diventare psicologo ospedaliero, una figura professionale sempre più richiesta.
L’importanza del supporto psicologico per i pazienti cronici
La gestione delle malattie croniche da un punto di vista psicologico non è semplice. Essa richiede un approccio integrato che tenga inevitabilmente conto di vari aspetti, da quelli fisici, fino ad arrivare a quelli psicologici e sociali.
L’obiettivo di uno psicologo ospedaliero non è soltanto quello di eliminare o comunque alleviare ansia, stress e depressione, ma anche quello di insegnare al paziente come affrontare e gestire la malattia in modo efficace (tecnicamente si parla di strategie di coping). A tale scopo possono risultare efficaci tecniche quali la terapia cognitivo-comportamentale.
Va da sé che ogni paziente e un caso a sé stante, con problemi diversi e specifiche esigenze e quindi il supporto da parte dello psicologo deve essere adattato allo specifico contesto.
Il supporto ai familiari e caregiver
La gestione di una malattia cronica coinvolge inevitabilmente i familiari e i caregiver, che solitamente devono affrontare pesanti carichi emotivi e pratici; nel medio-lungo termine, stanchezza e frustrazione sono inevitabili. Per loro, il supporto psicologico è altrettanto importante ed è utile per gestire lo stress, prevenire il burn-out e mantenere un equilibrio tra le esigenze personali e quelle del familiare assistito.
Riassumendo: il supporto psicologico è un elemento fondamentale nella gestione delle malattie croniche. Aiutando i pazienti a sviluppare le risorse necessarie per affrontare le sfide legate alla malattia, lo psicologo ospedaliero contribuisce a migliorare la loro qualità di vita e a promuovere un maggiore benessere psicologico.
La gestione tecnica
La progressiva digitalizzazione ha cambiato le modalità con le quali i professionisti della salute mentale erogano i propri servizi. Un software gestionale psicologi è uno strumento efficace per organizzare il lavoro, gestire i dati dei pazienti e tutta la parte contabile e burocratica che può essere particolarmente complessa. Grazie a queste piattaforme, è possibile ridurre drasticamente il tempo da dedicare agli aspetti burocratici e aumentare quello da dedicare alla parte clinica.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento