In base ai risultati dell’indagine, l’organizzazione, con diverse società intestate a prestanome e faccendieri specializzati nel commercio di forniture sanitarie, grazie alla complicità dei dipendenti interni dell’Azienda sanitaria, pilotava e vinceva le gare di appalto per forniture di ricambi elettromedicali e materiale vario.
Quaranta i capi d’imputazione contestati ai destinatari delle sette misure cautelari. Invischiati nei reati, diversi attori tra cui un consulente aziendale esperto nel settore, due tecnici, un farmacista dirigente, un professionista trentino, insieme ad un dipendente e un direttore tecnico e operativo di una delle multinazionali con sede a Roma. Al consulente aziendale, inoltre, gli investigatori hanno perquisito l’abitazione e quindi sequestrato, documenti, computer e cellulari, utili a rafforzare l’impianto accusatorio.
Le misure cautelari sono state eseguite in diverse regioni del centro e del nord, Trentino Alto Adige, Lazio, Emilia Romagna e Lombardia, grazie all’ausilio delle squadre mobili e i comandi provinciali carabinieri di Roma, Bolzano, Mantova, Pordenone e Brescia. Le due società coinvolte operavano indisturbate presso le proprie sedi centrali in Roma e Trapani.
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