La telecardiologia sta rivoluzionando l’assistenza sanitaria senza la necessità di spostamenti da parte di pazienti e familiari, offrendo un accesso più rapido e capillare alla diagnostica cardiologica.
Grazie a questa tecnologia, esami fondamentali come l’elettrocardiogramma possono essere eseguiti direttamente a domicilio dall’infermiere di famiglia o dall’infermiere di cure domiciliari, con immediata trasmissione dei dati a specialisti per una valutazione tempestiva.
Questo approccio non solo migliora la gestione delle malattie cardiovascolari, ma riduce anche i costi sanitari e ottimizza le risorse, garantendo ai pazienti un monitoraggio più efficace e continuo.
Una breve panoramica per evidenziare un nuovo paradigma assistenziale e l’uso innovativo della tecnologia.
Indice
La necessità di sviluppare la telecardiologia territoriale
L’elettrocardiogramma (ECG) rappresenta uno degli strumenti diagnostici più accessibili e potenti a disposizione del personale infermieristico. Minimamente invasivo e realizzabile anche con una formazione di base, questo esame offre la possibilità di intercettare un ampio spettro di patologie cardiache in pochi minuti (vedi il manuale ECG Facile: dalle basi all’essenziale. Maggioli Editore).
È curioso come, nonostante i progressi tecnologici, la diffusione di queste metodiche di telemedicina sul territorio sia ancora così limitata.
Attualmente, nonostante le sirene politiche di una nuova sanità territoriale, più vicina alle persone, molti pazienti sono costretti a recarsi in strutture ambulatoriali per effettuare un semplice ECG, quando invece l’adozione di dispositivi economici e di personale qualificato permetterebbe di portare queste indagini direttamente a casa del paziente.
Implementare la telecardiologia su scala territoriale comporterebbe vantaggi enormi. Da un lato, i pazienti e i loro familiari eviterebbero spostamenti spesso difficili, dall’altro il sistema sanitario potrebbe ridurre i costi e migliorare l’efficienza operativa.
Un esempio concreto di successo, al di là degli antichi stereotipi di una sanità meridionale che non sempre funziona, è quello della provincia di Cosenza, dove l’implementazione di un sistema di telecardiologia ha ridotto i tempi di attesa per intervento da 45-90 minuti a soli 5-10 minuti, ottimizzando il lavoro del personale sanitario e riducendo attività ormai obsolete come il trasporto dei tracciati elettrocardiografici.
Affrontare i bisogni dei territori con la telemedicina
Di fronte a una popolazione sempre più anziana e con crescenti difficoltà logistiche, la risposta non può essere un aumento dei trasporti, ma l’utilizzo strategico delle tecnologie.
La telemedicina consente di abbattere le distanze, permettendo ai professionisti sanitari di visitare e assistere i pazienti da remoto. In territori montuosi, rurali o privi di servizi sanitari adeguati, questa possibilità rappresenta una svolta cruciale.
Grazie alla telemedicina, e in questo caso la telecardiologia che comprende in futuro anche la possibilità per infermieri e tecnici addestrati nell’esecuzione di ecocardiografie a domicilio, le informazioni cliniche possono essere condivise più facilmente tra colleghi di diverse specialità, garantendo così una presa in carico più completa e tempestiva, anche nelle piccole realtà decentralizzate.
Formarsi come professionisti intellettuali sul territorio
Investire in una formazione uniforme e specialistica per gli infermieri di famiglia in Italia è essenziale per colmare le lacune esistenti e armonizzare il sistema con gli standard internazionali. Questo non solo rafforzerebbe il ruolo dell’infermiere di famiglia, ma migliorerebbe anche l’efficacia e l’equità dell’assistenza sanitaria nel nostro Paese.
Per approfondire il tema, consigliamo la lettura del libro “Costruire ben-essere nella comunità locale – Manuale di Infermieristica di Famiglia e di Comunità“, un testo fondamentale per comprendere il potenziale e l’applicazione di questo ruolo, disponibile su MaggioliEditore.it e Amazon.
Manuale di Infermieristica di Famiglia e di Comunità
Costruire ben-essere nella comunità locale
Di Infermieristica di Famiglia e di Comunità si parla in Italia dai primi anni del 2000.Da allora, molto si è dibattuto intorno a questa professionalità e al suo ruolo, cercando di farne emergere le possibilità operative e l’integrazione con le altre figure e funzioni della rete formale dei servizi, fino a quando la pandemia ci ha drammaticamente mostrato tutta l’inadeguatezza della risposta sanitaria a livello territoriale.Sono stati anni bui, dai quali abbiamo imparato che la difficoltà di accedere all’ospedale, sul quale poggia tutto il sistema, crea un cortocircuito a danno degli operatori, ma soprattutto dei cittadini, portatori di bisogni sia sociali che sanitari. Tuttavia l’emergenza sanitaria ha consentito di attivare riflessioni intorno al problema delle cure primarie e della funzione di gate keeping che il territorio dovrebbe svolgere. Le recenti norme legislative di riorganizzazione del si-stema territoriale hanno per la prima volta delineato un profilo specifico per l’Infermiere di Famiglia e di Comunità.Il presente volume è il primo manuale davvero organico e completo per l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, e sarà di certo una risorsa preziosa- per gli studenti che intraprenderanno un percorso formativo in cure territoriali e in Infermieristica di Famiglia e di Comunità- per chi partecipa a concorsi- per i professionisti, non solo infermieri, che vorranno volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti.Guido LazzariniProfessore di Sociologia dell’Università di Torino, docente di Sociologia della salute nel Corso di Laurea in Infermieristica.Tiziana StobbioneDottore di ricerca in Sociologia, Scienze organizzative e direzionali. Bioeticista. Professore a contratto d’Infermieristica presso la Scuola di Medicina dell’Università di Torino.Franco CirioResponsabile per le professioni sanitarie della Centrale Operativa Territoriale di Governo della continuità assistenziale e dei Progetti innovativi a valenza strategica dell’ASL Città di Torino.Agnese NataleSi occupa di ricerca, formazione e operatività nell’ambito della partecipazione e dell’empowerment di gruppi e persone in condizione di svantaggio.
Guido Lazzarini, Tiziana Stobbione, Franco Cirio, Agnese Natale | Maggioli Editore 2024
34.20 €
Ridurre le ospedalizzazioni e i trasporti inutili
Anche l’infermiere di famiglia e di comunità si trova al centro di questa rivoluzione digitale. Grazie alla telecardiologia, è possibile monitorare in modo continuativo pazienti cronici direttamente dal loro domicilio, intervenendo tempestivamente in caso di anomalie.
Questa modalità operativa riduce il rischio di ospedalizzazioni inutili e permette di garantire una qualità di vita migliore ai pazienti, che possono rimanere nel comfort delle loro case.
L’ECG, strumento principe della telecardiologia, richiede però competenze specifiche anche da parte dell’infermiere, che deve saper eseguire l’esame, interpretare i primi segni di allarme e trasmettere tempestivamente le informazioni al centro di riferimento.
Questa capacità di screening iniziale è fondamentale, poiché permette di distinguere tra situazioni di urgenza e casi meno critici, ottimizzando l’impiego delle risorse sanitarie e riducendo i rischi per il paziente e per l’infermiere stesso. Per approfondire l’argomento dell’interpretazione dell’ECG, consigliamo la lettura di questo articolo:
Il Futuro dell’assistenza infermieristica è anche tecnologia
In un sistema sanitario in continua evoluzione, la telecardiologia rappresenta una delle frontiere più promettenti. Affidarsi a tecnologie collaudate e investire nella formazione del personale infermieristico territoriale significa rispondere in modo efficace e sostenibile alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione e dalla necessità di un’assistenza sanitaria sempre più capillare e integrata.
Il futuro dell’assistenza passa attraverso il riconoscimento delle competenze specialistiche e l’adozione di modelli organizzativi flessibili e innovativi. O perderemo il passo dei profondi bisogni di assistenza ad un paese in continuo invecchiamento.
Fonti consultate:
- De Bonis S, Salerno N, Bisignani A, Verta A, Capristo C, Capristo A, Sosto G, Sorrentino S, Bisignani G. The Telecardiology Revolution: From Emergency Management to Daily Clinical Practice. J Clin Med. 2022 Mar 30;11(7):1920. doi: 10.3390/jcm11071920. PMID: 35407529; PMCID: PMC8999803.
- Yamano T, Kotani K, Kitano N, Morimoto J, Emori H, Takahata M, Fujita S, Wada T, Ota S, Satogami K, Kashiwagi M, Shiono Y, Kuroi A, Tanimoto T, Tanaka A. Telecardiology in Rural Practice: Global Trends. Int J Environ Res Public Health. 2022 Apr 4;19(7):4335. doi: 10.3390/ijerph19074335. PMID: 35410012; PMCID: PMC8998494.
- D’Aloia, P. (s.d.). “Una grande opportunità post Covid: l’Infermiere di Famiglia e Comunità – IJN”. IJN – Italian Journal of Nursing. [https://italianjournalofnursing.it]
- Marino, Domenico, Antonio Miceli, Demetrio Naccario Carlizzi e Giuseppe Quattrone. “Telemedicina, cos’è e come farla in Italia: tecnologie e finalità, un modello possibile”. Agenda Digitale, 30 ottobre 2023. https://www.agendadigitale.eu/.
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