Troppi infermieri contagiati e isolati, si rischia il caos negli ospedali

Redazione 30/12/21
Più di 100 infermieri isolati al giorno, una situazione che rischia di fermare gli ospedali e bloccare i servizi sanitari. Sindacati e FNOPI dichiarano criticità e chiedono maggiore attenzione per una categoria fondamentale come quella infermieristica, ulteriormente ignorata nonostante le numerose manifestazione di stima da parte della politica.

Troppi infermieri contagiati e isolati, si rischia il caos negli ospedali

A lanciare l’allarme è il presidente del sindacato Nursing Up, Antonio De Palma, secondo i dati raccolti dal sindacato sono in migliaia gli operatori sanitari contagiati o isolati per aver avuto un contatto stretto con casi positivi: “C’è una situazione di grave disagio per gli infermieri che lavorano nelle strutture ospedaliere. I colleghi non sono in grado di garantire la quotidianità della loro attività professionale e lavorano in condizioni pietose. Sono considerati carne da macello“.

Il picco di contagi nella popolazione ha influito anche sulla categoria, tra costretti all’isolamento fiduciario e contagiati, nonostante le due dosi del vaccino o persino la dose “booster”, sale ad almeno 20mila il numero di infermieri in meno, secondo stime FNOPI. Questo rende sempre più difficile garantire il corretto funzionamento degli ospedali e dei reparti.

Per ovviare al problema ed evitare il rischio di paralisi del sistema sanitario e generale, il Cdm ha approvato da poche ore il decreto sulla riduzione delle quarantene per i pazienti isolati. Le nuove misure sono state elaborate dal CTS, prima di essere approvate dal Governo.

FNOPI chiede considerazione per gli infermieri

Dopo l’ultima, ennesima, stoccata nei confronti degli infermieri, ancora una volta lasciati all’uscio dei reali riconoscimenti 

la FNOPI ha emesso un’ulteriore rivendicazione dei meriti ignorati da troppo, troppo tempo. “Non si può lasciare l’assistenza al caso – sottolinea la FNOPI in un comunicato stampa – e se già prima della pandemia la carenza di infermieri era di oltre 60mila unità, con la pandemia si è evidenziato un fabbisogno dei nostri professionisti che importanti centri di ricerca, Università e la stessa Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari, quantificano da quasi 80mila a oltre 100mila

Orecchie da mercante da parte del Governo che nonostante le continue promesse deludono costantemente gli infermieri, come specifica la FNOPI: “Nella manovra di Bilancio però gli infermieri non compaiono e nessuno si sta curando di dare soluzione nel breve termine a un’assenza determinante non solo per i pazienti Covid che proprio per le nuove caratteristiche del contagio possono essere in gran parte assistiti a domicilio, ma anche per i non Covid che devono necessariamente essere assistiti a casa e che non trovavano già prima gli infermieri necessari a farlo e ora vedono solo un netto peggioramento della loro condizione”.

Sparite dalla manovra, gli emendamenti che rinforzavano con costi minimi la docenza universitaria infermieristica, efficace intervento per una migliore programmazione del futuro, ma tant’é che i problemi del paese sono rimandati piuttosto che affrontati con soluzioni reali.

Ignorate altre soluzioni rapide che avrebbero dato una forte scossa al sistema: “A breve termine, invece, – continua la nota – (perché Covid è ora) è necessario dare spazio a misure che consentano ai nostri professionisti di essere sburocratizzati da lacci e lacciuoli che ormai non hanno senso, come il vincolo dell’esclusiva che limita lo spazio di azione di chi già è in servizio, penalizzando e riducendo fortemente l’assistenza ai cittadini”.

Emendamenti simbolo, che avrebbero premiato da subito lo sforzo degli infermieri come quello dell’indennità infermieristica: “Magari, intanto anche con un segnale di vera attenzione a una categoria che ha registrato da inizio pandemia decine di morti e quasi 130mila contagi, consentendo subito l’assegnazione di quell’indennità infermieristica già prevista e finanziata nella manovra di Bilancio 2021 e quindi a costo zero, ma mai assegnata perché ancora una volta legata alla burocrazia di un contratto che per il suo iter, anche fosse firmato domani, cosa del tutto improbabile se non impossibili, dovrà attendere ancora mesi per essere applicato, mentre la pandemia non aspetta e i nostri professionisti per questo non si tirano davvero indietro e non hanno mai lasciato solo nessuno”.

E noi continuiamo a rinforzare la convinzione che questo Governo non meriti tanta dedizione, lo meritano i nostri pazienti.

Se questo vorrà dire qualcosa. Ancora a lungo.

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