Turno spezzato imposto agli infermieri: “Grave danno alla qualità di vita”

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Infermieri sfruttati, demansionati, trattati come pedine e utilizzati per tappare qua e là le falle di un bastimento sanità sempre più prossimo alla colata a picco. Siamo abituati da tempi a tutto questo, ma… Sembra proprio che al peggio, per gli infermieri italiani, non ci sia mai fine. Ed ecco che, presso l’Istituto Falusi di Massa Marittima, agli infermieri viene imposto un turno spezzato per far fronte alle carenze (VEDI Il Giunco.net).

A denunciare quest’altra idea geniale delle dirigenze aziendali per migliorare l’attrattività della professione infermieristica è il sindacato Uil fpl Toscana Sud Est: «A partire dal 2 agosto 2023, per tre infermiere è stato introdotto il cosiddetto “turno spezzato” relativamente allo stesso mese per assicurare la continuità del servizio e garantire le ferie al personale.


Nella riunione del 30 giugno, ci risulta che il personale si era opposto a questa soluzione organizzativa (turno spezzato) a fronte della turnazione allora “in essere” proponendo all’istituto altre iniziative da percorrere che, purtroppo, pur se esperite, non hanno dato i frutti auspicati. Da qui la comunicazione email del 1 agosto 2023 con la quale è stato stabilito che a partire dal 2 agosto, per tre infermiere, viene introdotto il cosiddetto “turno spezzato”, relativamente allo stesso mese».

«Prendiamo atto con grande disappunto di quanto accaduto – prosegue Uil – perché, al di là dei doverosi propositi (assicurare la continuità del servizio e garantire le ferie al personale) di fatto a pagarne le spese sono i lavoratori.


La fruizione del periodo delle ferie estive, che rappresenta un diritto fondamentale del lavoratore garantito dal Ccnl, di fatto graverà sulle stesse infermiere, perché imporre loro l’orario spezzato comporta un grave danno sulla qualità della vitadei lavoratori e anche all’aspetto economico per via dell’aumento di spostamenti per recarsi al lavoro, senza contare quanto sancito dalle direttive europee, raccolte dai Ccnl, circa il coniugare i tempi di vita con i tempi di lavoro».

«Crediamo che, in questo momento storico dove scarseggia il personale sanitario, debba, anzi, doveva, essere iniziata opportunamente e “per tempo”, una pianificazione delle attività per reperire le risorse infermieristiche occorrenti, sia con Agenzie Interinali, o con la cooperativa che ha in gestione alcune attività allo scopo di non arrivare a quello che è accaduto.


A nostro parere, le scelte indirizzate verso un’altra direzione del personale rispetto al lavoro pubblico, a favore di privatizzazioni, ha incrinato le sinergie necessarie per una buona gestione dei servizi. L’esternalizzazione di due nuclei alla cooperativa doveva essere risolutiva dal punto di vita economico, così almeno ci è stato a suo tempo assicurato; a questo tra l’altro, da quello che risulta, va aggiunto anche “l’alleggerimento” della Regione Toscana sulle spese di affitto per la sede del “Falusi” di Follonica».


«Pensavamo che i problemi economici fossero risolti ma, evidentemente, questo non è. Nell’ultima parte della comunicazione email del 1 agosto 2023 è stato enunciato che l’azienda avrebbe continuato a valutare eventuali candidature a tempo determinato e ad esperire altre iniziative per la gestione del personale infermieristico. La Uil fpl monitorerà la situazione, chiedendo che sin dal mese di settembre possa essere ripristinata la turnazione in essere tra le infermiere prima del 1 agosto 2023».

Cosa non si fa per il bene dei pazienti. O per il bene delle tasche aziendali…?

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Alessio Biondino

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