Un solo infermiere in turno (di 12 ore) con 82 pazienti da accudire. Altro che attrattività…

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«A Casa Aura c’è un solo infermiere che, spesso coprendo anche due turni consecutivi, dalla mattina alla notte, deve prendersi cura di ben 82 ospiti». Questa è la situazione della struttura RSA situata all’interno del complesso residenziale per anziani di Santa Colomba (Pesaro), come denunciato dalla consigliera regionale del Partito Democratico, Micaela Vitri (VEDI Il Resto del Carlino). «La sanità è fuori controllo – afferma – tanto che nelle residenze per anziani si chiede persino agli infermieri di rinunciare alle ferie e fare doppi turni. Non è tollerabile che la Regione non abbia programmato adeguatamente il periodo di ferie estive per il personale infermieristico. È inaccettabile giustificare questa gravissima situazione con “carenze strutturali”».


«Le ferie – continua la consigliera Vitri – non sono solo un diritto, ma anche un periodo di riposo necessario per tutti, soprattutto per chi affronta quotidianamente le sfide delle malattie, i percorsi di cura e il dolore di molte persone». La consigliera aggiunge che, a seguito della segnalazione, è stato comunicato che dal 12 agosto arriverà un sostituto per un’infermiera attualmente assente, ma questo rimarrà solo per un mese. «Quindi il problema di fatto non è risolto».


Da questa situazione emerge una riflessione: «Conosciamo bene il senso di responsabilità e abnegazione del personale sanitario – prosegue Micaela Vitri – ma è comprensibile perché molti scelgano di licenziarsi per lavorare con i privati. La Giunta Acquaroli e l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, governano le Marche da ben quattro anni; dovrebbero iniziare a risolvere i problemi invece che crearne altri».


Vitri si chiede: «Perché l’Azienda non ha previsto il personale necessario per coprire le carenze e far fronte alle assenze giustificate come ferie e malattia? Inoltre, non possiamo dimenticare la frustrazione economica del personale pubblico rispetto al ‘gettonista’, che guadagna il triplo lavorando meno della metà e senza sottostare né a ordini di servizio né a dirigenti». La consigliera conclude invitando l’assessore Saltamartini a visitare le strutture sanitarie della provincia, offrendosi di accompagnarlo.

burnout infermieristico

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