Un’infermiera scrive al Capo di Stato: “Mi aiuti a ripotare mio figlio a casa”

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Un ragazzo di 22 anni in vacanza in Grecia, una gita in quad, tanto divertimento, ma poi… Il buio. Un grave incidente. Che ha messo in standby la vita del ragazzo, ora ricoverato in una terapia intensiva ad Atene, e che ha stravolto la vita di una famiglia romana che ad oggi non riesce a riportare il proprio figlio a casa.

Tanto che sua madre, infermiera presso il Policlinico Tor Vergata di Roma, ha inviato una missiva al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla locale ambasciata. La riportiamo qui per intero (VEDI post social), sperando che la sua divulgazione contribuisca a riportare Valerio in Italia.


«Gran parte di voi sanno dove mi trovo ora e il perché: di seguito il testo di una pec che ho inviato al capo di stato e all’ambasciata di Atene. Mio figlio è in condizioni gravi ed è in trasportabile ma fino a ieri lo era ed infatti da Zante è stato trasferito in t.i. Ad Atene. Dall’Olimpo dell’Italia mi hanno negato la possibilità di un aiuto per il trasporto sanitario: troppa burocrazia, troppi cavilli, troppo grave ma non troppo.

L’unica cosa che ho ottenuto è una lista di ditte private con preventivi che variano dalla vendita di un rene a quello di un fegato. Chiedo condivisone da parte di tutti affinché questo mio appello arrivi a chi potrà attivare questo trasporto sanitario governativo… a chi può girare la chiave e aprire questa porta per far ritornare Valerio a casa appena sarà trasportabile…


“Gentile ambasciatore, Buongiorno.
Mi chiamo Ilaria De Paolis sono la mamma di Valerio Bianchi nato a Roma il 8.1.2002, cittadino Italiano,  attualmente ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale Agios Savvas di Atene.

Mio figlio, a seguito di un incidente con un Quad noleggiato avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì 1° agosto presso l’isola di Zante – da accertare la dinamica ed eventuali responsabilità del noleggiatore – è in gravissime condizioni:ha un trauma cranico con pneumoencefalo, trauma maxillofacciale, respira artificialmente, è intubato e in coma indotto.


Subito dopo l’incidente è stato stabilizzato presso il locale ospedale di Zante (ovviamente non attrezzato per tali situazioni) e trasferito ad Atene nella sera del 2 agosto. Al momento è stabile ma non trasportabile, appena le condizioni lo consentano dovrà essere operato e solo dopo potrà essere rimpatriato per proseguire le cure nel nostro paese. 

Le chiedo formalmente supporto per la richiesta di volo di stato per esigenze di natura sanitaria per il rimpatrio poiché il viaggio è critico ci sono diverse compagnie private che per business svolgono la tratta, ma come è ovvio senza garanzie. Ritengo che sia un diritto ricevere assistenza dal proprio paese per consentire le cure opportune,  se occorre sono disponibile a contribuire alla spesa.


Sono un’infermiera professionale in servizio presso il Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma, ho alle spalle 25 anni di terapia d’urgenza, pronto soccorso e terapia intensiva, svolgo con passione il mio lavoro e contribuisco a salvare vite umane; durante la pandemia da Covid eravamo “gli eroi”, ora la prego mi aiuti a riportare mio figlio a casa in sicurezza, ha solo 22 anni, ha diritto alla migliore assistenza del suo paese e del supporto di tutta la famiglia”».

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