Vaccinatori: 6,16 euro per infermieri e farmacisti? Non è proprio la stessa cosa…

Un farmacista vaccinatore…

Immaginiamo un farmacista vaccinatore, tranquillo, col suo camice, all’interno della sua farmacia climatizzata. Con decine di persone in fila per effettuare il vaccino anti-Covid. Immaginiamo anche che, tra una somministrazione e l’altra, debba necessariamente prendersi qualche pausa per servire i clienti dell’esercizio. Alla fine della sua giornata lavorativa, quante immunizzazioni sarà riuscito a “portarsi a casa” alla modica cifra di 6,16 euro a vaccino? Centinaia…?

Un infermiere vaccinatore…

Immaginiamo invece un infermiere vaccinatore che, probabilmente in borghese, all’interno del suo autoveicolo, deve correre tra un paese e l’altro o tra un quartiere e l’altro delle grandi città (a Roma, per fare un esempio, a volte ci vogliono ore) per poter effettuare una singola vaccinazione, sempre allo stesso prezzo; consapevole del fatto che non potrà effettuare chissà quante somministrazioni alla fine della sua giornata e che, con ogni probabilità, guadagnerà ben poco a fronte della spesa per il carburante.

È forse questo uno dei problemi principali che stanno generando dubbi e perplessità tra gli infermieri (per non parlare dell’ira dei sindacati) sul protocollo d’intesa sottoscritto da Ministero, Regioni e Fnopi (VEDI articolo) e che vuole regolamentare l’attività degli infermieri vaccinatori.

I sindacati: “Ritirate il protocollo!”… “Come si fa a firmarlo?”

Il segretario nazionale FIALS Giuseppe Carbone, senza mezzi termini, ha invitato “Governo e Regioni a ritirare tale protocollo e convocare subito un tavolo di confronto con le sigle firmatarie dei contratti della sanità per redigerne uno nuovo con migliori contenuti, maggiormente operativo dall’immediato e più rispettoso della dignità e autonomia di professionisti laureati(VEDI articolo).

Mentre Antonio De Palma, presidente nazionale Nursing Up, diversi giorni fa, si è domandato a nome della categoria come sia possibile che la FNOPI “abbia accettato di sottoscrivere questo documento senza nemmeno aprire un canale di interlocuzione ‘preventiva’ con i sindacati” (VEDI articolo).

‘Il giubilo della FNOPI è fuori luogo’

Nursing Up, in un nuovo comunicato pubblicato ieri, ha voluto approfondire quanto dichiarato e mettere alcuni puntini sulle ‘i’: Leggiamo con stupore, sul sito della Conferenza delle Regioni, le espressioni di giubilo della Presidente della FNOPI, Dott.ssa Barbara Mangiacavalli, che ci tiene a sottolineare come la recente firma del Protocollo con Regioni e Province Autonome, in merito alle vaccinazioni a domicilio, che coinvolgono gli infermieri e gli infermieri pediatrici, sia da considerare come un vero e proprio traguardo raggiunto.

Si parla anche, evidentemente con enorme soddisfazione, dell’accordo, con le parti in causa, per il lauto compenso di 6,16 euro per ogni somministrazione a domicilio che gli infermieri potranno presto percepire, previa approvazione di nuovi fondi Governativi (in pratica i soldi ancora non ci sono…)” ha asserito Di Palma.

‘Compensi irricevibili’

Che ha continuato: “Parliamo di protocolli che prevedono compensi irricevibili, che sviliscono ancora una volta il nostro lavoro: 6,16 euro per una somministrazione a domicilio, ci rendiamo conto? Un medico ne percepisce 25!

Noi infermieri, invece, per vaccinare a domicilio dovremo sostenere le spese per gli spostamenti, coprendo in alcune ASL distanze che possono superare i 100 km, quando un farmacista con la medesima cifra vaccina centinaia di cittadini rimanendo nella comodità di casa propria, ovvero la sua farmacia.”

Azioni legali in vista?

Il presidente Nazionale, ricordando che tale accordo ha avuto luogo senza nemmeno interpellare le realtà sindacali, ha anche minacciato: “Non vorremmo dover essere costretti, nostro malgrado e qualora le nostre legittime richieste non dovessero trovare riscontro, ad adire innanzi alla competente Magistratura per comportamento anti sindacale delle pubbliche amministrazioni ex art 28 della legge n 300/1970.”

Autonomia…?

Che per ciò che concerne il dibattuto tema dell’autonomia in ambito vaccinale, i farmacisti possano gestire il consenso informato e stabilire o meno l’idoneità alla vaccinazione, mentre gli infermieri no… E’ un’altra (triste) storia.

Autore: Alessio Biondino

Infermieri vaccinatori a domicilio per 6,16 euro a inoculazione, l’accordo Ministero-Regioni-FNOPI

Alessio Biondino

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