Il comunicato di ieri del sindacato Nursing Up sulla Festa del papà: «Cari colleghi, oggi festa del Papà! Sono numerosi i comunicati che ho sentito dai mass media, praticamente a reti unificate, si dice che è aumentato l’uso, vertiginosamente, dei permessi di paternità. …ma fu vera gloria?????
Il “congedo di paternità” ha una storia lunga è frastagliata, non priva di ostacoli! La normativa è del 2012, ma per 10 anni, almeno, è stato appannaggio esclusivo dei dipendenti privati, per i dipendenti del pubblico impiego si erano “dimenticati” di stilare i decreti attuativi.
Il comunicato stampa condiviso tra INPS e Save the Children ci dice che l’utilizzo del congedo di paternità dal 2013 e il 2022 è più che triplicato. Guarda caso, l’utilizzo dei congedi di paternità è cresciuto dal 19,2% nel 2013, al 64,5% nel 2023, vale a dire 3 uomini su 5 hanno usufruito del congedo di paternità, …nel 2022, coincidenza vuole, vennero trascritti i decreti attuativi per il pubblico impiego.
Lo stesso Emanuele Esposito mi ha ricordato che lui, per la nascita del suo cucciolo poté usufruire di soli tre giorni, dal momento che il figlio è nato nel 2015, e per il pubblico impiego non si poteva pretendere oltre, come detto sopra.
Si consideri che c’è ancora molto da fare! In Italia celebriamo il congedo di paternità di 10 giorni, erogato a “tozzi e bocconi”, per le ragioni di cui sopra, come se fosse un prezioso omaggio italico.
Nella legge è previsto l’uso del congedo di paternità anche in caso di aborto, dove la coppia ha bisogno di rimanere unita, è un lutto che non può essere trattato con leggerezza, ma in Italia vale 10 giorni!
Si tenga presente in:
– Francia il congedo paternità vale 28 giorni;
– Spagna il congedo paternità vale 16 settimane;
– Norvegia il congedo paternità vale 46 settimane – Ripartiti con il partner;
– Svezia 12 il congedo paternità vale 12 mesi – Ripartiti con il partner;
Aumentare i congedi obbligatori significa abbattere gli stereotipi di genere e aumentare l’uguaglianza tra uomini e donne in famiglia e nel lavoro.
Il sole 24 ore ha pubblicato uno studio secondo cui, recentemente, dopo l’approvazione dei decreti attuativi, molti hanno usufruito dei 10 giorni di congedo di paternità. Loro parlano di 100%, ma altre fonti dicono tutt’altro, con differenze tra regione e regione. Solo il 20% ha usufruito del congedo parentale o genitoriale, dal momento che poco pagato (solo il 30% della retribuzione media giornaliera). Il 35% degli intervistati, uomini, si è frenato nel chiedere il congedo parentale dal momento che potrebbe creargli dei problemi sul posto di lavoro. Il 55,3% dei papà non avrebbe potuto usufruire del congedo di paternità perché liberi professionisti a partita Iva. Il 12,7% non ha potuto utilizzare il congedo parentale pur avendone diritto, mentre il 15,2% non ha voluto usufruirne. …mentre inquietante è il 6,6% dei papà non ne avrebbe usufruito dal momento che disinformato. …ma tutti questi bambini nati, sono stati comunque seguiti dalle mamme, che sono spesso penalizzate nella carriera, nell’assegnazione dei reparti o servizi come succede alle infermiere e a tutto il personale sanitario, ecc.
Molti degli intervistati, tra gli uomini, sembrano aver evitato il congedo parentale per pressioni del datore di lavoro o comunque hanno sentito una pressione sociale che li ha sollecitati ad evitare di richiedere più dei canonici 10 giorni di paternità, avevano l’impressione che sarebbero stati penalizzati in futuro per la carriera. Molti comunque hanno potuto non avvalersi del suddetto strumento dal momento che hanno ritenuto sufficiente la presenza della mamma e/o dei nonni.
COSI’ SI VUOLE CAMBIARE LA CULTURA DELLA DENATALITA’?
Il congedo parentale paritetico dovrebbe diventare una prassi e non un evento eccezionale, così non solo le donne sarebbero “il problema” per una “azienda”, struttura o reparto. Inoltre è evidente la necessità di una cultura aziendale e sociale che consenta una conciliazione e sostegno alla genitorialità. Altro problema e non di poco conto, secondo molti neo genitori è il sostegno della parte politica.
I problemi di cui sopra, uniti alla mancanza di risorse e alle resistenze all’interno del mondo del lavoro trasforma la vita dei genitori in una corsa ad ostacoli quotidiana.
Roma, 19.03.2025
Coordinamento Nursing Up – IFO – IRE – ISG:
Emanuele Esposito
Bruna Boldrini
Pietro Calabretta
Marcello Casale
Marianna Ferrara
Laura Rita Santoro
Ashanti Zampa».

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