Risultavano in servizio e operativi presso la centrale operativa Ares 118, quando in realtà se ne andavano al Bar, a fare compere o semplicemente a spasso.
Truffa aggravata e falsa attestazione
Sarebbe emerso questo dalle indagini dei Carabinieri che hanno portato ben 5 infermieri a finire sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione.
I fatti risalirebbero allo scorso anno e tutto è partito da una segnalazione dei Carabinieri del Nas di Latina: i militari dell’Arma, infatti, avevano dato il via ad alcuni accertamenti su due dipendenti che, seppur formalmente in servizio, non risultavano presenti sul posto di lavoro.
Le foto sui social
Dov’erano? Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli infermieri si trovavano ben lontani dalla centrale operativa: a fare la spesa, al bar o semplicemente a zonzo per sbrigare le più disparate commissioni.
E non contenti, come riportato da latina24ore.it (VEDI), avrebbero pubblicato addirittura delle foto sui social, circa le loro discutibili giornate (assai poco) lavorative; convinti, con ogni probabilità, che non vi fosse il rischio di essere beccati.
Circa 50 gli episodi
Ma gli inquirenti seguivano le loro gesta già da un po’, tanto che in tutto hanno individuato qualcosa come 50 episodi di falsa presenza sul posto di lavoro. Ironia della sorte, uno dei due presunti assenteisti aveva anche il compito di controllare le presenze degli altri colleghi!
L’indagine si è poi allargata ad altri infermieri e si è scoperto che il manipolo di presunti fannulloni godeva di una rete di amicizie e coperture per poter timbrare i cartellini di presenza.
A febbraio la prima udienza
Sei, in tutto, gli infermieri messi di fronte alle proprie responsabilità. Solo uno di questi ha scelto il rito abbreviato (rimediando una condanna a 8 mesi con sospensione della pena), mentre gli altri cinque dovranno presentarsi il prossimo 28 febbraio di fronte al giudice monocratico Laura Morselli, per la prima udienza del processo.
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